Descrizione
Presentato da Stefano Rodotà, questo scritto del 1949 auspica il riconoscimento di un’identità comune tra politica, tecnica e valori spirituali, per restituire alla politica una dimensione veramente collettiva e umana.
“Questo scritto è una difesa appassionata di una dignità che la politica non può abbandonare, e che trova il suo alimento in grandi idealità, in passioni profonde, in opportunità concrete, perché la persona riesca a esprimersi pienamente come cittadino”
dalla presentazione di Stefano Rodotà.