Descrizione
Esplorare il rapporto magico tra tutte le scienze umane invece di indagare solo l’ovvio e il contingente. È questa l’idea fondamentale che ha ispirato Progettare per sopravvivere, manifesto della mente curiosa di una tra le personalità più interessanti della storia dell’architettura del Novecento, e forse non solo di quella. Progettare significa esercitare un potere grandissimo e delicato, la cui influenza sulle nostre vite è tanto sorprendente quanto sottovalutata. Per questo, al di là delle misure e della forma, il vero protagonista dell’arte della progettazione, e di questo libro, è l’uomo. La sua relazione con l’ambiente nasce dall’incontro prodigioso e stupefacente della biologia con la cultura, l’arte, le abitudini e i bisogni della quotidianità, tutti elementi che l’architetto deve saper riconoscere e armonizzare ma che nessuno di noi può ignorare. Bisogna progettare con maggiore umanità se si vuole progettare per vivere e per vivere a lungo.
“L’esplorazione del sottosuolo della natura umana ci dice che ciascuno di noi convivono due tendenze apparentemente in conflitto: essere previdenti o lasciare che le cose accadano, pianificare o non pianificare. Nella mia opera di architetto il mio intento è stato, in tutta umiltà, quello di dare un piccolo apporto al benessere umano nella convinzione che nell’arte della progettazione bellezza e utilità non possano essere separate. Il valore di una porta che si affaccia su un giardino non è la regolarità con cui viene usata o quanto tempo rimane aperta. Il fattore decisivo è quell’unico, profondo sospiro di liberazione all’atto di spalancarla al primo tepore di una profumata primavera. In altre parole, dove si ferma l’utilità di un albero e dove comincia la sua bellezza?”