Descrizione
Nel 1942 Simone Weil consegna al filosofo e amico Gustave Thibon una borsa piena di carte, pregandolo di “leggerle e averne cura durante il suo esilio”. Sono il suo diario intimo, nel quale, sotto forma di brevi riflessioni e aforismi, si delinea la visione mistica di un mondo in cui il bene e il male sono inestricabilmente intrecciati. Prima opera di Simone Weil tradotta in italiano, L’ombra e la grazia fu pubblicato nel 1951 dalle Edizioni di Comunità e fece conoscere al nostro paese la figura straordinaria di un’intellettuale coerente fino alle estreme conseguenze con il proprio pensiero, che ha consegnato al nostro tempo idee e suggestioni dalle quali è difficile non essere attratti.
Per provare una gratitudine pura ho bisogno di pensare che vengo trattato bene non per pietà, o per simpatia, per capriccio, per favore o per privilegio, ma per desiderio di fare ciò che la giustizia esige. Dunque chi così mi tratta si augura che tutti coloro i quali si trovano nella mia situazione siano trattati allo stesso modo da tutti quelli che sono nella sua.